venerdì 7 giugno 2019

Dallo psicologo ci vanno le persone sane

Buonasera buonasera, rieccomi qui, piena di allegria e spunti di riflessione assolutamente non lacrimevoli! Scherzo, dopo più di un anno torno a scrivere su questa piattaforma perché sento di star facendo qualche passo indietro. In realtà ho proprio bisogno di fare pace con la ragazza "troppo triste" che l'anno scorso ha scritto gli articoli precedenti, nonché con la bambina che pur sono stata, ma sembro non ricordare, se non in termini negativi.
Ho fatto molti sforzi per scrollarmi di dosso quell'aria cupa e insoddisfatta che mi sono portata dietro per anni. Almeno, questa immagine di me l'ho costruita da zero, partendo dai pareri di un po' di gente a caso e dai miei momenti autodistruttivi peggiori. E proprio grazie all'aiuto della mia psicologa, sto mettendo in dubbio tutto questo. Davvero sono stata una bambina principalmente triste, viziata e dura da sopportare? Davvero era tutta colpa mia se qualsiasi attività mi venisse proposta mi spaventava e annoiava, o sarà stato pure che non me ne fregava niente di fare certa roba e le mie uniche difese erano l'irascibilità e il rifiuto a priori?
Non credete, come me, che sarà facilissimo rispondere a queste e tante altre domande, che vertono semplicemente su cosa avrei voluto fare con la mia vita e su quali mie potenzialità siano state soffocate o rimaste inascoltate nel passato? Aaah sì sì, sarà proprio un bel viaggetto, costellato di lacrime e fazzoletti al balsamo, così non mi irriterò le narici!
Insomma detto tutto questo, molto probabilmente non otterrò, o farò finta di non aver ottenuto alcuna risposta ai miei quesiti. Almeno finché non mi laureo. Poi, preso quel bel pezzettino di carta e trovato un lavoretto che momentaneamente mi soddisfi, potrò permettermi il lusso di pronunciare la fatidica frase: "Basta, é arrivato il momento di cambiare vita!"
Così mi metterò uno zaino in spalla e girerò il mondo in cerca della felicità, pura, così come la bambina che sono stata se la sarebbe immaginata, e non come le hanno detto che appare: un lavoro stabile, un bell'aspetto e tanti soldi da spendere in aperitivi con amici con cui ti rompi le palle.
Che facciamo allora, ci risentiamo tra cinque anni e vediamo un po' tutti come siamo messi a prendere in giro noi stessi? Dai, intanto vi tengo aggiornati.

P.s.
Consolatevi però, con la consapevolezza che se almeno finiste in terapia, sareste voi le persone sane, e non stareste facendo nient'altro che riparare i danni causativi da altri (i veri matti). Io un pensierino ce lo farei.

Un abbraccio,
Stefy