mercoledì 20 maggio 2020

Ho guardato "Lady Bird" con mio padre

Questa sera ho visto Lady Bird con papà e gli è piaciuto. Io lo amo. Credo gli manchi quel qualcosa in più per poter dire che sia davvero uno dei miei film preferiti, ma resta il fatto che racconta la mia storia.
È un film che ti abbraccia e ti fa sentire bene. Perché in quel disastro che è l'adolescenza scorge un carico di poesia. Il dolore lo trasforma in una tenera lezione, e alla fine lei impara. Perché ce l'ha messa tutta. Si è sforzata di trovare una soluzione che le stesse bene, che non la facesse sentire stretta. E non se la meritava forse? Non ce la meritiamo tutte indistintamente?
Mi piace pensare che nella sua storia c'è anche un po' della mia e di chissà quante altre persone.
Mi piace pensare che, come ci dice Lady Bird questo momento FONDAMENTALE della nostra vita possa essere visto con poesia. Attraverso le sfumature di un cielo all'alba. Attraverso gli occhi appannati di chi si è innamorato, attraverso i finestrini di un'auto che ci guida da anni per le stesse strade e non ci stanca mai. Sto viaggiando lo so.

Ebbene fanculo. Fanculo perché quelle strade prima o poi da qualche parte porteranno.

Ti prego Lady Bird. Hai spiccato il volo. Continua a sforzarti, a far finta che la tua vita abbia una bella colonna sonora, a credere che ne valga la pena, non tanto per il tuo futuro. Ma per il momento presente. Non puoi dare una colonna sonora al futuro, al massimo puoi darla al passato, perché sai che c'è stato. Era lì un attimo fa.
Premi play ora. Se io premo play ora parte Dream, dei Cramberries, in live a Woodstock nel 1994 (https://www.youtube.com/watch?v=6Tk7SstoQ3Y). Che visione quella ragazza. Che forza mi dà.
Play.