E vabbe mo scrivo quello che voglio come me pare.
Allora io non so quale sia la mia strada, come tutti, e non
so nemmeno quale stia prendendo ora.
Sono una persona profondamente indecisa sì, lo sappiamo, ma
questo non significa che alla fine non agisca.
Ci metto del tempo okay ma alla fine una soluzione per stare
meglio la cerco sempre e spesso in qualche modo la pure trovo.
Sembra una cazzata eppure grazie a un film visto tre giorni
fa mi si è riacceso qualcosa dentro.
Detta così sembra strana ma quello che intendo dire è che
finalmente vedo una piccola papabile pista da seguire per il mio avvenire, che
ovviamente influisce il mio presente.
Il film in questione è “Lo chiamavano Jeeg Robot” e il vero
merito va all’interpretazione dell’attore Luca Marinelli del personaggio dello Zingaro.
Vedo piano piano tutte le cose che ho sempre fatto, ho
sempre notato o pensato che prendono una forma, anzi più che una forma un
significato.
Ora, io lo so che forse questa sensazione non durerà ma è
questo quello che vorrei che succedesse.
Mi rivedo mentre ballo o fingo di cantare sulle note delle
canzoni che mi piacciono a notte inoltrata, quando dovrei dormire e invece mi
metto con le cuffie a guardare i movimenti che faccio davanti alla finestra
della camera.
Può sembrare una cosa priva di senso e invece in questo
momento ne sta acquistando. Ha senso se mi fa stare bene cazzo.
Lo step successivo sarebbe dare una forma ufficiale,
concreta a queste illuminazioni che ho nei momenti bui in cui non so più chi
sono, e magari iniziare veri corsi o mettermi a scrivere seriamente.
Voglio davvero farlo? Perché l’impressione che ho è che mi
ritroverò tra qualche giorno a ripartire da zero, come se nulla fosse successo,
come se nessuna illuminazione ci fosse mai stata.
Boh.
Sono allo stesso tempo emozionata e dubbiosa. Certa e
incerta
Felice e scettica
Tutto quello che so è che ormai questa laurea mi serve. Inutile
negare, se volessi scrivere libri, sceneggiature, diventare insegnante, in
tutti questi casi ne avrei bisogno.
Se poi voglio fa la barista benvenga ma non ne avrò bisogno.
Ora quello che devo fare è leggere/studiare, dare gli esami
che mi competono.
Raccogliere informazioni e tutto quello che posso.
Devo stilare un insieme di punti che mi aiutino con questa
cosa però.
Ci riuscirò?
Andrò avanti?
Se tutto dovesse sfumare nell’ennesima illusione, come ci
starei?
Mi cago sotto lo ammetto, eppure il cuore mi esplode di
speranza (o è fiducia?). Quella non manca mai
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